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Corporate blog, un must per lo sviluppo dell'immagine aziendale

Tempo di lettura 3 minuti

Blog sì o blog no? Un dilemma che molte aziende continuano a porsi, soprattutto in questo particolare momento storico in cui, a vent’anni esatti dalla nascita del web, i social network sembrano aver offuscato qualsiasi altra forma di comunicazione online. C’è addirittura chi ha iniziato, da qualche anno a questa parte,  a definire i blog inutili,  non al passo con i tempi. Ovviamente si tratta di un’esagerazione e di un’inutile generalizzazione. Il punto ovviamente è un altro: comunicare bene, avere qualcosa di interessante e di rilevante da scrivere. Una mission cui molte aziende sanno dare risposta concreta, con i loro corporate blog.

Ma a cosa può servire un blog per un’azienda? Cosa rispondiamo a chi pensa che i blog siano solo una perdita di tempo? “E poi oggi ci sono i social network, dai…” Giusto, allora rovesciamo il punto di vista e partiamo proprio dai social, il “virus” che avrebbe dovuto uccidere i blog e che invece li sta esaltando e rilanciando, regalando visibilità e rilevanza ai loro contenuti e creando un filo e un rapporto con i lettori, che sui social vengono raggiunti, fidelizzati e coinvolti più direttamente, oltre che in modo meno formale e più efficace.

Per essere presenti sul web in modo davvero efficace, infatti, è necessario agire con continuità ed elaborare strategie editoriali web oriented. Un blog che sappia generare contenuti ben strutturati e organizzati è la soluzione migliore per raggiungere questo scopo. Un buon corporate blog è lo strumento in grado di dare linfa vitale alla gestione dell’immagine e delle attività di un’azienda (brand awareness e brand reputation) su Twitter, Facebook o Linkedin.

Inoltre, aspetto da non tralasciare, i blog offrono la possibilità di sviluppare e approfondire argomenti difficilmente trattabili sui social network, che invece offrono spazi molto ridotti e non sono sempre semplici da seguire in modo sistematico. Da non sottovalutare, infine, il loro ruolo in chiave SEO. Non è un mistero che a Google i blog piacciano molto. Google premia chi genera nuovi contenuti, con costanza e pertinenza, cosa che un’azienda può e deve fare con il proprio corporate blog.

Di seguito alcuni consigli per una corretta gestione del blog aziendale:

  1. Mantenete il design molto semplice. Esso non deve discostarsi troppo dallo stile del sito principale. Il blog è un’estensione del sito, per cui sito e blog devono essere simili;
  2. Non inserite pubblicità. Difficilmente svilupperete business grazie ad essa, ma perderete invece in professionalità e credibilità;
  3. Scrivete in modo professionale, tendete a diventare una fonte autorevole per gli argomenti di vostra pertinenza;
  4. Evitate errori di ortografia. È meglio perdere cinque minuti in più a rileggere un articolo prima di pubblicarlo, che pubblicare un post con degli errori;
  5. Non copiate e incollate da altri siti. Se per un periodo di tempo non riuscite a seguire il blog, rivolgetevi a un buon copywriter;
  6. Aprite account su Facebook e Twitter e inserite i riferimenti all’interno del blog o del sito aziendale. Usate quei canali per diffondere i contenuti del blog;
  7. Inserite all’interno del sito un richiamo discreto ma chiaro al blog;
  8. Inserite l’indirizzo del blog all’interno della firma delle mail aziendali;
  9. Promuovete il blog senza spammare. Siate attivi sui social e, se potete, create anche un piccolo video per presentare l’azienda e il blog, inserendo all’interno di esso i loro link;
  10. Siate chiari, semplici, diretti e pertinenti. Un blog non è il posto giusto per dissertazioni tecniche o pubblicazioni di taglio scientifico.

La cosa fondamentale, infine, è la frequenza degli articoli. I blog aziendali che hanno più successo sono quelli in cui l’autore o gli autori scrivono almeno due volte a settimana. Scrivendo spesso i lettori vi seguiranno e commenteranno. Diventerete per loro un punto di riferimento sul web per la materia che trattate. E’ questo l’aspetto più importante per un’azienda: rappresentare un punto di riferimento e fare interazione costante con il target.

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