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Google VS Microsoft: scontro sull' Open-ID

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Provate per un attimo a pensare a quanti servizi online avete accesso tramite degli account e una password: posta elettronica, servizi 2.0 (Faceboock, mySpace, Flickr ecc) home banking, chat, forum, blog e via dicendo. Ovunque si possa eseguire una operazione dettata dal libero arbitrio, in Rete si usa un account, un alter ego virtuale che ci sostituisce all’interno del metaverso.
Il sistema OpenID servirebbe a semplificare drasticamente l’accesso a tutti i servizi Internet che ci interessano, senza più bisogno di ricordarsi e di digitare user e password: “OpenID è un meccanismo di identificazione. Si tratta di un network distribuito e decentralizzato, nel quale la propria identità è un URL, e può essere verificata da qualunque server supporti il protocollo proprietario.”
Wikipedia.org

Leggendo queste poche righe va da se che la gestione del sistema è straordinariamente importante per quello che riguarda privacy e sicurezza, a la creazione di uno standard per l’OpenID fa gola a molti, tanto che Microsoft e Google sono in guerra aperta su questo argomento: “Un salto di qualità pressoché alle porte e che fa gola a molti. Su internet siamo tutti cittadini del web, chiunque può farsi una login e password per le migliaia di servizi esistenti senza distinzione di provenienza, religione o genere. Un bacino d’utenza sconfinato dunque, sul quale si giocano gli equilibri di domani. (…) Una nuova guerra tra Microsoft e Google, perché gli utenti registrati sull’uno non potranno usare il proprio ID per accedere ai servizi dell’altro. Si parla già di stagnazione. Dall’altro ci sono tutte le problematiche legate ad una tecnologia nuova: difficoltà d’uso, pericoli di sicurezza, stabilità. In aggiunta poi, molti utenti si chiedono se valga la pena dare ancora la propria fiducia a due colossi che negli ultimi anni hanno saputo mostrare il loro lato più oscuro: censura, controllo, monopolio.” Corriere.it

Grazie all’immenso potere derivato dal “possedere” tutti i dati personali e sensibili di milioni di persone, la gestione di un protocollo standardizzato non deve essere lasciato in mano ad aziende private.
Non ha senso sentir parlare di guerra tra Google e Microsoft in un campo com l’OpenID che ingloba la sicurezza dei dati della popolazione di un intero pianeta.
La gestione di tali sistemi non può e non deve essere in mano ai privati, per non rischiare che le grandi lobby, i grandi gruppi finanziari, si prendano una fetta ulteriore di potere e credibilità a dispetto di tutto il resto.

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