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Nuovi lavori. Il "Buzz Ambassador"

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Se è vero che in tempo di crisi è molto difficile trovare lavoro e molto facile perdere quello che si ha, è anche vero che Internet e le nuove tecnologie stanno facendo nascere molte professioni fino a pochi anni fa del tutto impensabili.
In un mondo sempre più globalizzato, tecnologico e virtualmente piccolo, il passaparola diventa una forma virale di comunicazione, le aziende lo sanno e da questo nasce quello che oggi viene chiamato il “Buzz Marketing”, e cioè il passaparola come veicolo pubblicitario naturale.
L’informazione virale, come dice la parola stessa, non è altro che una nozione, un concetto, un video o una qualunque unità informativa singola, che per diversi motivi viene distribuita spontaneamente tra le persone in Rete, in maniera velocissima e capillare, assumendo appunto le caratteristiche di una forma virale.
Ecco che allora il passaparola, il Buzz Marketing, può diventare una forma comunicativa virale ed un veicolo straordinario per poter far conoscere news, mobilitare informazioni e “fare brand”.
Ma come funziona precisamente il Buzz Marketing e qual’è la mansione del “Buzz Ambassador” ovvero di colui che accende i dibattiti?
In base alle esigenze del cliente, al target di riferimento del prodotto/servizio di cui si vuole far parlare il web, si individua il “territorio di conversazione“, i forum, i siti, le community, nel quale far interagire i Buzz Ambassador con lo scopo di stimolare le conversazioni attorno al marchio e di intercettare gli utenti più attivi (e quindi potenzialmente più idonei di diffondere il messaggio a loro volta).
La parola buzz è infatti onomatopeica e richiama il ronzio delle api: in estrema sintesi il buzz marketing rappresenta quindi la possibilità di raggiungere nel minor tempo possibile quello che viene definito “sciame“, cioè un gruppo di utenti omogeneo per interessi rispetto a un tema o a una categoria di prodotti/servizi.
Di fatto, un utente Internet che frequenta molti social network e che ha molti contatti, inteso come conoscenze virtuali dirette, ha una potenzialità enorme nella distribuzione delle informazioni: basti pensare ad un blogger che possiede 1000 contatti su Facebook per capire la capillarità raggiungibile anche solo nel postare una una notizia.
In chiusura, per poter essere un buzz ambassador di successo, si devono avere molti contatti, si deve essere sempre cordiali e disposti al dialogo, si deve comunicare con centinaia di persone al giorno (anche contemporaneamente) e si deve frequentare Internet per tante, tantissime ore.

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