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Twitter: novità e cambiamenti sulle timeline

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Negli ultimi mesi Twitter ha attuato una serie di rilevanti cambiamenti che hanno ridefinito le caratteristiche della piattaforma e valorizzato profili ed attività all’interno di essa.

In particolare, nell’ultimo mese ci sono stati due interessanti novità che lo hanno riguardato: da un lato la definizione di una lista di certified business partner e la chiusura delle API, dall’altro il lancio del nuovo header per i profili utente.

Per quanto riguardo il primo aspetto, già da qualche mese Twitter aveva gradualmente ridotto gli accessi alle sue API da parte degli sviluppatori, definendo adesso una lista di business partner certificati invece vengono definitivamente resi noti i servizi autorizzati e – in qualche modo – considerati da Twitter come migliori a livello qualitativo. Qui tutte le info sul Twitter Certified Products Program.

Per un utente ciò si traduce nella possibilità di avere immediatamente chiara e disponibile una lista di possibili applicazioni da usare per la gestione della piattaforma, per i developers, invece, segna la chiusura di nuove possibilità di sviluppo.

Non si tratta però dell’unica novità.

Si è lavorato molto, infatti, sulla timeline, tanto che ad inizio settembre è stato consentito di embeddare – cioè inserire in un frame su un sito Web – con facilità la timeline all’interno delle proprie pagine.

L’idea – secondo quanto esplicitamente dichiarato sul blog stesso di Twitter – è quella di rendere più semplice tale operazione, soprattutto in un’ottica di valorizzazione delle conversazioni che emergono intorno al proprio brand ed alla necessità dunque di rendere conto in tempo reale dei temi e delle discussioni che lo riguardano e che coinvolgono gli utenti su Twitter.

Ultima in ordine di tempo ma rilevante per l’impatto generato, è la notizia – lanciata appena ieri – della possibilità di creare e modificare l’header del proprio profilo.
Già qualche tempo fa, con il lancio della brand page, Twitter sembrava aver lavorato molto sugli aspetti grafici e visivi dei profili, adesso apre anche agli utenti l’opportunità di personalizzare il proprio spazio.

Tale cambiamento sembra inserirsi all’interno di un’operazione più ampia da un lato di valorizzazione dei contenuti multimediali e visivi (già qualche mese fa la visualizzazione di foto e video nei tweets delle timeline era diventata più centrale nel design della piattaforma), dall’altro di adeguamento a quello che sembra essere diventato uno standard: tanto Facebook quanto G+, infatti, ormai da mesi hanno adottato le cover photo come elemento visivo dominante sui profili degli utenti e delle brand page.

Quest’ultimo aspetto, in particolare, ha interessanti risvolti sul fronte personal branding, grazie soprattutto all’inserimento di un elemento che trova visibilità anche sulle  versioni mobile dell’applicazione, a differenza di quanto invece accade con l’immagine di sfondo che sostanzialmente si “perde” nell’accesso da app mobile.

La strada di Twitter, insomma, sembra procedere su un duplice binario: da un lato il mantenimento del controllo della piattaforma e delle sue PI al fine di garantire agli utenti prodotti di qualità (almeno ufficialmente) dall’altra la personalizzazione degli aspetti visivi che tanto appeal suscita su Facebook e G+. Quanti di voi hanno già cambiato l’header?

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