Digital Advertising

6 vantaggi del Real Time Bidding (RTB)

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Senza dubbio ci sono molti aspetti del Programmatic Advertising che devono essere migliorati e, come ogni nuova tecnologia, ha bisogno di un periodo di tempo per essere adottata e incubata, nonostante questo il RTB presenta evidenti e notevoli vantaggi.

1. Preciso sistema di pricing e acquisto

Il buying avviene in modo automatico e in real time. Non è infatti necessaria l’intermediazione di una concessionaria per acquistare le impression in quanto sono rese disponibili dai publisher all’interno degli Ad Echange e, comprate in ottica dell’offerta, decidendo quanto spendere.

Il risultato sono prezzi e costi trasparenti. Gli advertiser possono quindi scegliere gli acquisti in ottica di offerta, decidendo esattamente quanto sono disposti a spendere.

2. Gli spazi pubblicitari residui aumentano di valore

Dal momento che le aste in real time sono attivate sulla base dell’arrivo di un utente in target, quello che era un residuo di inventario aumenta notevolmente di valore. Uno studio condotto da Ecosultancy evidenzia infatti che il 46% degli editori registra una crescita dall’1 al 10% di questi spazi. Un decimo del campione ha inoltre registrato, con l’avvento del RTB, un incremento di profitti sul residuo del 50%.

3. Possibilità di modifica e ottimizzazione continua

Le ottimizzazioni sono costanti e infinite. È possibile infatti cambiare, anche in corsa, i siti su cui pianificare le campagne, monitorare KPI e i risultati, modificare le decisioni di acquisto in modo rapido ed efficiente, grazie al fatto che si basano sulla singola impression.

Le regole e le funzionalità delle piattaforme SSP consentono di controllare e monitorare gli inserizionisti, valutando la possibilità o meno di farli accedere all’offerta.

4. Raccogliere insight dal target

La caratteristica peculiare del Programmatic Advertising è un avanzato sistema di targeting che consente la visualizzazione degli annunci a specifici segmenti di pubblico.

Gli editori hanno la possibilità di effettuare profilazioni sempre più precise e accurate e valutare quali segmenti di utenti sono più performanti e ricercati dagli inserzionisti.

Questi insight sono leve fondamentali per modificare e migliorare gli approcci strategici, andando a costruire relazioni più solide e massimizzando il valore del pubblico di riferimento. Queste analisi consentono inoltre di attrarre utenti in linea con il profilo identificato.

5. I private marketplace detengono gli inventory premium 

Nei private marketplace, che presentano un sistema di asta in tempo reale, gli inserzionisti competono tra loro per posizionare il proprio annuncio e acquistare specifiche impression all’interno dell’inventory messo a disposizione dai publisher.

La principale differenza tra private e open marketplace è la “selezione all’ingresso”. Nei private marketplace i publisher scelgono, in base a determinati price floor e tramite la gestione di black list, quali advertiser possono partecipare all’asta. Gli open marketplace sono invece aperti a tutti.

I private marketplace sono strutture molto interessanti in quanto puntano su qualità dell’inventory e su target profilati.

6. Migliorare l’approccio strategico in real time

Il RTB consente di avere un quadro preciso e chiaro dell’andamento delle campagne: quali perfomano meglio, su quali segmenti di pubblico e con che tipologia di investimento. Sulla base dei dati che si raccolgono è possibile migliorare la propria strategia in modo da focalizzarla su specifici traguardi e target obiettivo, anche in corsa.

Conclusione

La pianificazione, l’acquisto automatizzato e le possibilità di targeting del Real Time Bidding , nonostante siano subordinate a una serie di parametri ben definiti che concorrono ad apportare vantaggi in termini di tempi, costi e utilizzo risorse. Inserendo quindi questo approccio nella propria strategia di advertising è possibile ottenere risultati commerciali notevoli, sfruttando spazi pubblicitari online invenduti e andando a intercettare il proprio e specifico segmento di pubblico.

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