Conversion Optimization

Meno distrazioni e più…conversioni!

Tempo di lettura 3 minuti

Quando un visitatore arriva su un sito è importante che, in pochi secondi, comprenda il main topic della pagina, valuti un possibile interesse e attui uno specifico comportamento,come cliccare su una call to action.

Questo processo deve essere chiaro, semplice e veloce. Molto spesso però non è così poiché i diversi elementi della pagina, dalle immagini al testo, dai colori utilizzati agli oggetti in evidenza, influenzano e compromettono una veloce comprensione.

Infatti, maggiore è il numero di stimoli visivi presenti e di possibili azioni da compiere, più sono frequenti le occasioni di distrazione. E se un elemento distrae dall’obiettivo principale della pagina diminuiranno le probabilità che il visitatore compia l’azione prevista: l’acquisto, la registrazione, la compilazione di un form e via dicendo.

Minimizzare le distrazioni e focalizzare l’attenzione del visitatore su una specifica azione è sempre possibile. Vediamo come.

Una regola su tutte: definire un unico obiettivo principale (one page, one goal).

Dal momento che possono coesistere diverse azioni che vorremmo che l’utente compia sul nostro sito (ad esempio iscrizione alla newsletter e acquisto) è necessario focalizzarsi su quella “primaria”. Per definirla è importante porsi due domande:

  • Qual è il nostro obiettivo principale?
  • Qual è l’azione primaria per i visitatori?

Il secondo quesito è fondamentale per avere una visione realistica del comportamento utente. Ad esempio, i visitatori potrebbero non essere ancora pronti ad effettuare un acquisto, in quanto non conoscono a sufficienza il brand oppure perché hanno bisogno di maggiori informazioni, quindi indirizzarli direttamente alla “pricing page” può non essere la scelta migliore.

Il nostro obiettivo deve quindi essere semplice, privo di distrazioni e realistico. Per individuare quali elementi possono distrarre i visitatori di una pagina web si deve quindi pensare al principale obiettivo della pagina: ogni cosa che può attirarne l’attenzione o che li porti a cliccare qualcosa che non è connesso con l’azione primaria è un possibile motivo di distrazione.

Osserviamo una pagina del sito di Unbounce: sono presentate tre opzioni di abbonamento ma solo una di queste è chiaramente messa in evidenza come migliore. In questo modo l’attenzione dell’utente è efficacemente veicolata verso l’obiettivo, evitando distrazioni.

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Il presupposto: “meno è meglio”

Abbiamo visto che gli elementi di distrazione possono influenzare molto il funnel di conversione e, per questo motivo, è importante analizzare ogni pagina del sito cercando di capire cosa potrebbe distrarre il visitatore dal compiere una specifica azione.

In questo caso la regola è: meno informazioni ci sono, meglio è. Tutto ciò che non è utile a generare la conversion va eliminato. Le pagine più semplici sono spesso le migliori e, questo proposito è importante evitare:

  • Elementi che catturano l’attenzione visiva (banner pubblicitari, animazioni, immagini di presentazione di altri prodotti/servizi, etc.)
  • Ripetizioni e prolissità
  • Link di uscita

Un altro fattore da considerare è la gerarchia visiva degli elementi che può influenzare l’attenzione del visitatore.

L’esempio che segue può aiutarci a capire meglio questo aspetto; provate classificare in ordine di importanza questi cerchi:

gerarchia-visuale

Viola, verde, giallo e arancione. Corretto? Questo è ciò che s’intende con gerarchia visiva.

All’interno di un sito è importante organizzare aree e sezioni secondo questo principio, in modo che la navigazione sia chiara e diretta. Ad esempio, i bottoni delle call to action sono sempre più visibili rispetto al resto del contesto.

In conclusione, più elementi ci sono meno l’attenzione dell’utente sarà focalizzata sul punto chiave della comunicazione. Per questo tutto ciò che è presente in pagina deve essere esclusivamente funzionale all’obiettivo finale della pagina stessa.

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