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PageRank, un fattore SEO sopravvalutato

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Facciamo un po’ di chiarezza sul PageRank e sulla sua utilità ai fini SEO. Avete presente quella barretta verde con valori che vanno da 1 a 10?  Dimenticatela! O almeno evitate  di lambiccarvi il cervello su come farla diventare sempre più verde, facendo aumentare il PageRank.

Cos’è il PageRank? E’ un valore che va da 1 a 10 e che identifica la quantità e la qualità dei backlink in entrata su un sito web. Molti webmaster lo considerano il fattore principale per determinare il posizionamento di determinate keyword sulle SERP di Google. Ed è qui che sbagliano.

Lo ha confermato Peter Norvig (Director of research di Google) nell’ultimo Search Marketing Expo tenutosi qualche mese fa a Santa Clara: “PageRank is overhyped!”. Sappiamo per certo che il PR fa parte di quei 200 fattori che Google tiene in considerazione per dare i propri risultati di ricerca, ma proprio per questo elevato numero degli stessi, non si può vivere con l’angoscia di vedere crescere quella barretta verde ogni 3-4 mesi, o almeno non solo…

Molto più importante è invece il TrustRank di un sito. Avete mai visto un sito con PR1 ben posizionato per keyword altamente competitive? Se vi siete chiesti il motivo, molto probabilmente il sito in questione ha un elevato TrustRank, ovvero gode di un’ottima fiducia da parte del motore di ricerca. Questa “fiducia” si ottiene in diversi modi:

  • pubblicando contenuti di qualità;
  • linkando in uscita siti anch’essi autorevoli e non di spam;
  • citando le fonti dalle quali si attingono le informazioni;
  • non copiando contenuti da altri siti;
  • avendo una buona frequenza di pubblicazione.

In poche parole, il sito deve essere autorevole e Google si deve fidare di voi e delle informazioni che pubblicate. Sia chiaro: le strategie di link building servono ancora, ma Google negli ultimi tempi sta facendo sempre più selezione sui link in entrata considerando maggiormente (o forse esclusivamente?) quelli di qualità, da siti a tema con l’argomento dai quali vengono linkati e che possono dare un reale valore all’utente che li clikka perché vuole approfondire un determinato argomento.

Le rincorse alle iscrizioni in 300 directory diverse, gli scambi link tra webmaster, e tante altre strategie che venivano usate fino a qualche tempo fa, servono ormai a poco in questo senso.

Ma perché Google sta facendo tutto questo? Il motivo è che negli ultimi tempi i webmaster erano più intenti a scrivere contenuti ottimizzati per i motori di ricerca, che utili ai propri lettori, questo stava penalizzando la qualità delle informazioni sul web. Google consiglia sempre di scrivere per i propri lettori prima che per i motori di ricerca ed in questo modo non fa altro che confermarlo.

Tornano le solite frasi ricorrenti: “Content is the king!” È più importante scrivere e dare informazioni utili ai propri visitatori che controllare spasmodicamente una banale barretta verde. Ne beneficerà anche il vostro posizionamento su Google.

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