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Tablet, chi li usa e perché

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Tablet, un device in crescita, anche in ItaliaIl recente “Connected Device Report – Q3 2011” di Nielsen ci offre l’occasione di approfondire una tematica di grande interesse, per chi come noi offre consulenza alle aziende sulla comunicazione attraverso il web. I nuovi device mobili stanno già rivoluzionando il mondo della comunicazione online e non è più possibile nascondere la testa sotto la sabbia come gli struzzi e fingere di non vedere, continuando a considerare i PC desktop i soli protagonisti della rete. Il report di Nielsen si sofferma con particolare attenzione sui tablet, che un paio di anni fa, con l’uscita dell’iPad di Apple, in molti si limitarono a definire prospettici, ma che oggi rappresentano già un’interessante realtà.

E’ fuor di dubbio che, tra i diversi dispositivi mobili, il tablet rappresenti il più adatto per la consultazione dei contenuti, il più indicato per chi voglia comunicare con stile ed eleganza, pensiamo ai magazine online o a tutti quei contesti in cui la grafica e le prestazioni dei monitor, prima tra tutte la loro dimensione (limite congenito degli smartphone), abbiano un peso importante. Il tablet sembra poter rappresentare una vera arma vincente per la comunicazione e il paradigma secondo cui la sua diffusione è ancora marginale sembra essere smentito con forza, dall’analisi di Nielsen.

Tablet: chi li utilizza?
Secondo Nielsen in Italia i possessori di tablet sono giovani ma non giovanissimi; il 52% di loro ha meno di 44 anni. Sono equamente distribuiti tra uomini, 52% e donne, 48%. Sono benestanti, ma non ricchi: il 42% dichiara un reddito familiare tra i 30.000 e i 75.000 Euro. Il dato più interessante, tuttavia, sembra essere quello che indica il tablet come il device più trasversale, indipendentemente dalla propensione alla tecnologia dell’utilizzatore.

Quanti tablet ci sono oggi in Italia?
Il report di Nielsen prende in esame il periodo maggio/giugno 2011, con un campione di 9.000 famiglie rappresentative della popolazione italiana e indica che i possessori di tablet in Italia sono un milione, con prospettiva di raddoppio entro la fine del 2011.

Per fare cosa è utilizzato il tablet?
Consultazione email e navigazione in internet, con il 65% e il 59% rispettivamente, sono le due attività di comunicazione e informazione per le quali viene utilizzato maggiormente, ma a seguire ben 16 altre attività mostrano una penetrazione tra il 20% e il 40%, numeri che indicano chiaramente che il tablet viene utilizzato molto e per numerose finalità, tra le quali: 40% leggere libri o riviste online, accesso ai social network; 35% scaricare foto, scaricare, registrare o guardare video; 33% online banking; 31% scaricare o giocare ai videogames, messaggistica istantanea; 29% chattare, video messaggiare, ascoltare musica e radio in streaming; 28% fare foto.

Il tablet è un device che soddisfa i suoi utenti?
Il 70% dei possessori di tablet è soddisfatto, per la facilità d’uso, la qualità e le dimensioni dello schermo, cosa di cui si dubitava, al debutto di iPad. Galaxy Tab di Samsung e iPad di Apple sono i device che soddisfano di più, rispettivamente all’82% e 78%. Rispetto agli altri device il tablet sembra essere quello che più si presta alla condivisione con altri membri della famiglia, dato che emerge in funzione del fatto che l’utilizzo del tablet avviene prevalentemente da casa (59%), poi al lavoro (28%) e all’aperto (20%).

Cosa ci dice, dunque, questa analisi di Nielsen? Innanzitutto che il tablet si candida con forza al ruolo di strumento più utilizzato in casa e nel tempo libero “di qualità”, superando gli smartphone in quanto ad usabilità, grazie allo schermo più grande e differenziandosi da essi per modalità e finalità di utilizzo. Quanto ci vorrà affinché i tablet roescano a sconfiggere definitivamente l’uso dei PC o dei portatili in casa, dipenderà soprattutto dall’attenzione che editori e produttori daranno a questi device, consentendogli di differenziarsi definitivamente e positivamente da PC desktop e laptop e divenendo uno strumento insuperabile in quanto a praticità, semplicità e naturale vocazione multitasking. Impossibile comunque, sin d’ora, ignorarne l’esistenza o illudersi che si tratti di un fenomeno di nicchia.

FONTE: http://nielsenfeaturedinsight.mag-news.it

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