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Web 2.0: un pericolo per la Privacy?

Tempo di lettura 2 minuti

Un emendamento alla Manovra del governo ha appena sancito che dal 2010 tutti noi avremo le impronte digitali sulla carta di identità.
Il Grande Fratello di Orwell è sempre più attuale e la sua smania di controllo viene soddisfatta ogni giorno dalle sempre nuove tecnologie elettronico-informatiche che mettono a dura prova la privacy della nostra vita quotidiana: satelliti spia, software anti-privacy, intercettazioni telefoniche e così via, in un crescendo di effetti speciali e indiscrezione.
Ma che fosse tutta colpa del Web 2.0 non ci avevamo ancora pensato.

La Relazione annuale al Parlamento fatta ieri del Garante della Privacy ci mette in guardia:  “Assistiamo con vigile attenzione al diffondersi di Youtube e dei nuovi Social Networks, come Myspace e Facebook, che consentono a milioni e milioni di persone di scambiarsi notizie, informazioni, immagini, destinate poi a restare per sempre sulla Rete”.

Di sicuro sulla Rete stanno circolando a gran velocità queste dichiarazioni del Garante, che ha annoverato tra le insidie più temibili il diffondersi della cosiddetta “pubblicità comportamentale”, che analizza il modo in cui ci muoviamo in Internet per inviarci pubblicità mirata sulla base dei nostri gusti e interessi; o il geomarketing che, sfruttando il controllo satellitare, è in grado di seguire i nostri spostamenti e di offrirci in ogni località i prodotti e i servizi che preferiamo, il tutto mentre “permane una diffusa indifferenza per la protezione dei dati in settori delicatissimi quali credito, sanità, amministrazione finanziaria, strutture di servizio”.

Il Garante conclude dicendo che i giovani fruiscono Internet in modo troppo disinvolto e inconsapevole e questo comportamento rende necessario fornire al più presto indicazioni chiare che consentano un utilizzo più attento e informato del Web 2.0.

Tralasciando che i giovani cresciuti a pane e Internet non sono certo così sprovveduti, attendiamo con interesse le proposte del Garante per aumentare la consapevolezza dei navigatori.

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